CAPITOLO
5 In nome di Qhuinn
Lassiter
aveva assistito alla partenza dei fratelli appoggiato alla porta in
cima alle scale. Nessuno gli aveva detto nulla e lui una volta tanto
era stato zitto e in disparte.
Non
gli sembrava giusto intervenire, in fondo erano affari privati della
confraternita e Wrath e gli altri fratelli lo avrebbero mandato a
cagare come al solito.
Con
un sospiro vide partire prima i gemelli e poi la squadra comandata da
Vishous mentre Butch e Thor erano usciti per mettersi in viaggio.
Lui
sarebbe stato solo a vedere, per ora... sapeva già che avrebbe
dovuto vegliare sulle loro scelte ed eventualmente mettere un po' di
sale in zucca a quei cocciuti di vampiri. In fondo era li per quello
no??
Vishous
si materializzò dove pochi minuti prima si trovavano Phury e
Zsadist, subito seguito dagli altri.
Uno
sparo echeggiò nel buio della notte proprio mentre facevano
irruzione in quel capanno.
Lo
spettacolo che si presentò ai suoi occhi gli fece capire che erano
finiti nella tana del leone.
I
gemelli erano con le spalle appoggiate ad un muro con un gruppo
di lesser davanti a loro intenti a combattere come forsennati.
Se non fossero arrivati gli altri fratelli sarebbero certamente
finiti polpettine ma la cavalleria era arrivata e senza attendere un
attimo si buttarono prontamente nello scontro.
Blay
a John combattevano con una cattiveria e una determinazione da far
paura, uccidendo tutti i lesser che capitavano fra le loro
mani accecati dalla paura che qualcuno di quei bastardi potesse
finire Qhuinn prima di poterlo liberare.
Rhage
e V si erano buttati nella mischia per tirare fuori i gemelli
dall'angolo in cui erano stati rinchiusi quando da una porta laterale
saltarono fuori altri dieci non morti.
La
battaglia infuriava a colpi di coltello, zanne, pugni, catene e
qualsiasi oggetto d'arredamento che capitava sotto le mani di
entrambi gli schieramenti.
V
si abbassò appena in tempo per evitare una sedia sulla testa e
alzando gli occhi vide Butch afferrare il non morto per la gola dal
dietro e scaraventarlo a terra dopo avergli spaccato la schiena con
un pugno.
“Ehi
ma siamo finiti in un film di John Wayne?” gli chiese
ridacchiando. Vishous scrollò la testa e spostò appena in tempo
l'amico dal ricevere un coltello lanciato al volo nella schiena.
“Direi più in uno di Bruce Willis” rispose tirando un calcio a
un altro non morto che si era lanciato su di loro con il chiaro
intento di sbudellarli con un forcone.
Nel
frattempo John insieme a Blay e Xhex avevano fatto irruzione nella
stanza affianco, da cui erano usciti i lessar, con la speranza di
trovare Qhuinn tenuto prigioniero lì.
Ma
la stanza era vuota. Tutti e tre si guardarono in torno stupiti.
Possibile che tutti quei lessar fossero lì radunati a girarsi i
pollici dal momento che la stanza era completamente priva di mobili
se si escludeva un tavolo nel centro?
“Ma
che cazzo?” disse Blay stupito.
Ci
deve essere un passaggio segreto gesticolò
John iniziando a battere con il manico del coltello le pareti
spoglie.
“Giusto”
confermò Xhex dirigendosi verso la parete opposta.
Blay
si affannò ad aiutarli ma dopo pochi minuti fu evidente che non
c'erano porte segrete nei muri.
“E
adesso?” chiese Blay sentendo il panico serrargli la gola.
Solo
il silenzio gli rispose. Tutti e tre stavano pensando la stessa cosa.
Se Qhuinn era dietro a un muro invisibile come lo era stata Xhex, non
lo avrebbero mai trovato. Sarebbe stato vicino, ma lontano nello
stesso tempo.
“Porca
puttana” con un balzo Blay ritornò nella stanza da cui erano
entrati.
Forse
c'era qualche altro ambiente da esplorare, sperò con tutto il cuore
incapace di arrendersi all'evidenza.
La
battaglia nel frattempo era finita. Butch stava aspirando i lesser
feriti mentre Tohr stava aiutando Rhage a mettersi seduto. Il
fratello era nudo e tremante segno che la bestia aveva fatto la sua
apparizione e anche una bella indigestione come al solito.
Anche
Z era seduto per terra con Vishous che gli stava fasciando una gamba.
Phury
invece girava a perquisire i cadaveri rimasti dei lesser
sequestrando documenti e cellulari.
Quando
Blay entrò nella stanza Phury si tirò in piedi. “Avete trovato
Qhuinn?” gli chiese avvicinandosi speranzoso.
“No.
Non c'è traccia di lui. Layla deve essersi sbagliata” rispose
abbassando gli occhi che si stavano riempendo di lacrime mentre si
rendeva conto che non c'erano altri ambienti da controllare.
Phury
scosse la testa. “No. Non è possibile. Deve essere qua. Era molto
sicura” rispose a denti stretti.
Senza
una parola Vishous che si era avvicinato seguito da Z che zoppicava
si diresse verso un lesser che senza un gamba stava cercando
di trascinarsi fuori dalla porta per fuggire nella notte.
Con
un balzo ferino lo sdraiò sulla schiena e preso il pugnale glielo
appoggiò alla gola “Dove è il ragazzo che avete catturato?” gli
chiese
Il
lesser iniziò a balbettare “No... non so a chi ti
riferisci”
Gli
occhi di V brillarono mentre veniva raggiunto anche dagli altri
compresi John e Xhex che li avevano raggiunti dopo aver perquisito
la stanza inutilmente.
“Ascoltami
bene stronzetto. Se vuoi raggiungere il tuo amichetto Omega
velocemente e senza soffrire troppo ti conviene capire al volo e
parlare altrimenti potrei divertirmi un po' con te” lo minacciò
incidendo con il coltello un lungo taglio sul petto del lesser.
“Io
… io sono appena arrivato. Non so nulla” rispose il non morto.
“Risposta
sbagliata” affermò V piantando il coltello nella spalla del
lesser e provocandogli un urlo di dolore.
“Attenti”
l'urlo di Tohr arrivò appena in tempo.
Un
lesser dai capelli bianchi cenere spuntò dalla stanza che
doveva essere in teoria vuota con un mitra e aprì il fuoco sui
fratelli.
La
sventagliata mancò il suo bersaglio proprio grazie a Tohr che
atterrò il fore-lesser da dietro.
“Non
lo uccidere” l'urlo proveniente da Phury arrivò troppo tardi e il
fore -lesser scomparve in un lampo.
V
riportò l'attenzione al loro prigioniero ma non c'era nulla da fare
la raffica di mitra gli aveva preso in pieno il volto spappolandolo.
Anche volendo non avrebbe più potuto parlare.
Con
un moto di stizza impugnò il coltello dalla lama nera e trafisse
quel lurido essere spedendolo al suo padrone con un lampo.
“Nooo”
Blay si lasciò scivolare al suolo. Avevano perso la possibilità di
trovare Qhuinn e il mondo gli crollò addosso con tutto quello che
c'era sopra.
Ma
i fratelli non intendevano arrendersi.
“Quel
bastardo di un lesser deve essere spuntato da qualche parte”
commentò Zsadist dirigendosi zoppicando verso la stanza con gli
occhi che gli bruciavano di rabbia .
In
silenzio lo seguirono tutti a parte Butch e Rhage che stavano
decisamente male e che si erano seduti vicino cercando di non essere
un ostacolo per le ricerche.
Ma
Zsadist si bloccò sulla porta della stanza seguito dagli altri.
Dal
soffitto adesso aperto con una botola c'era una corda che penzolava
fino al tavolo.
“Porca
put*tana” gridò Blay salendo la corda con una velocità
impressionante.
John
e Xhex lo seguirono immediatamente incuranti delle raccomandazioni
dei fratelli di fare attenzione. Potevano esserci altri nemici
rintanati lassù.
Blaylock
spuntò nella soffitta. Era completamente al buio a parte una
finestrella piccolissima e al suo centro c'era un grosso tavolo.
Non
aveva bisogno di luce per rendersi conto che legato sopra c'era
Qhuinn.
“Qhuinn”
gridò lanciandosi verso l'amico.
Ma
quando fu davanti a lui rimase fermo senza sapere più che fare.
Il
corpo nudo di Qhuinn era ricoperto di ferite. C'erano ustioni fatte
con qualche ferro rovente, tagli, lividi ma la cosa che lasciava
sconvolti era la quantità di sangue che gli ricopriva la parte
inferiore del viso.
Dalle
labbra aperte nel tentativo di respirare usciva un grosso rivolo di
sangue che gli era colato sul mento e sul petto ricoprendo la carne
martoriata.
Gli
occhi spaiati erano chiusi e il petto si muoveva furiosamente alla
ricerca di aria che evidentemente faceva fatica ad entrare.
“Qhuinn
sono Blay” gli disse avvicinandosi lentamente all'amico e
accarezzandogli i corti capelli neri.
Il
ragazzo ferito e sofferente aprì gli occhi e li sbatté incredulo.
Il
suo incubo era finito, forse adesso finalmente avrebbe smesso di
soffrire.
“Ucci..di..mi”
cercò di dire ma come aprì le labbra altro sangue ne uscì mentre
iniziava a tossire violentemente.
“Non
dire scemate. Ti porteremo a casa e guarirai. Devi guarire. Non mi
puoi lasciare solo” lo supplicò Blay alzandogli la testa per
aiutarlo a respirare. Nel frattempo John e Xhex li avevano raggiunti
e avevano tagliato le corde che lo legavano al tavolo.
John
avrebbe voluto dirgli che era lì con lui, che lo avevano liberato ma
Qhuinn aveva chiuso gli occhi sfinito lasciandosi scivolare
nell'incoscienza fra le braccia di Blay che lo stringeva al suo
petto piangendo sommessamente.
“Blaylock
lascialo andare. Fammi vedere cosa posso fare.” la voce di Vishous
forte e sicura servì da ancora a Blay che adagiato nuovamente Qhuinn
sul tavolo fece un passo indietro.
V
era quello che di meglio poteva servire al momento. Era infatti il
guerriero più in gamba ad occuparsi dei feriti.
Con
gli occhi che gli brillavano di rabbia si chinò su Qhuinn e si rese
conto che il problema maggiore era proprio l'emorragia proveniente
dalla bocca.
Ma
cosa la stesse provocando era un mistero dal momento che aveva tutta
la cavità orale riempita di sangue. Le altre ferite erano state
dolorose ma non erano pericolose constatò assicurandosi che il
sangue non provenisse da qualche polmone forato da una costola rotta.
Gli
era andata bene. Di costole a pezzi ne aveva almeno tre ma nessuna
sembrava aver fatto danni irrimediabili.
V
si girò per chiedere gli portassero il suo zaino di pronto soccorso
e una coperta che si trovò il tutto sotto il naso. Phury sapeva che
gli sarebbero servite e invece di precipitarsi su era andato a
recuperare nelle macchine l'occorrente.
“Grazie
Phury” gli disse prendendo la coperta e avvolgendoci il corpo
martoriato e nudo di Qhuinn. Poi afferrò tutta una serie di
compresse di garza e provò a ripulirgli la faccia e la bocca. Ma fu
un operazione inutile, come puliva il sangue ne usciva altro.
“Bisogna
portarlo a casa di corsa. Manny e Jane sono sicuramente più
attrezzati di me” disse sollevando il corpo fra le sue braccia
poderose.
Qhuinn
come sentì prendersi in braccio iniziò a tossire convulsamente.
Il
sangue della bocca gli era andato di traverso e respirare era
dolorosissimo.
“Cerca
di resistere Qhuinn, presto saremo a casa” gli mormorò Vishous
afferrando una siringa piena di morfina.
Non
poteva fare molto per lui ma almeno non gli avrebbe fatto sentire il
dolore del viaggio.
Qhuinn
sbatté gli occhi e con la mano massacrata lo afferrò per la
canottiera provando a parlare. Ma la voce si rifiutò di uscire e
solo altri colpi di tosse e sangue scivolarono fuori.
“Stai
zitto ragazzo. Non cercare di parlare. Andrà tutto bene” gli
mormorò Vishous avvicinando l'ago al suo braccio.
Ma
Qhuinn scosse la testa. Voleva parlare, loro dovevano sapere.
Così
iniziò a muovere le mani e le braccia doloranti fissando negli occhi
John. I gesti non erano precisi e completi ma lui sperava che il suo
amico riuscisse a tradurli ugualmente Non ho parlato, non ho
tradito. Vi giuro che non ho rivelato nulla.
E
non fu solo John a capirli ma tutti i guerrieri che erano lì vicino
capirono il significato dei gesti e il loro cuore se da un lato
esultò nel sapere che le loro shellan erano al sicuro da un
lato tremo di riconoscenza e dolore.
Quel
ragazzo si era fatto massacrare per salvarli.
“Stai
stranquillo Qhuinn. Ne eravamo sicuri. Sappiamo che sei un maschio
di valore. Ma adesso dormi che ti portiamo a casa” e l'ago entrò
nel suo braccio portando con se finalmente un po' di pace al suo
corpo dolorante.
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