Capitolo
7 Le regole sono fatte per essere infrante
Qhuinn
era disperato. Aveva fatto il duro con Manello e Jane ma sapeva di
essere in una posizione terribile.
Aveva
male ovunque. Anche solo mettersi seduto gli era costata una fatica
immensa e un dolore indicibile. Ma non voleva mostrarlo così come
non voleva dimostrare loro quanto soffriva all'idea di essere
abbandonato al suo destino.
Aveva
imparato ad amare quella sua nuova famiglia che lo aveva accettato e
rispettato malgrado la sua diversità così spregevole agli occhi dei
genitori e della Glymera.
Aveva
trovato il suo posto e uno scopo nella vita combattendo al fianco dei
fratelli e degli amici sinceri come John e Blay.
Bhe
a essere proprio sinceri Blay era diventato qualcosa di più,
qualcosa d'imprevisto che adesso aveva paura ad ammettere. Aveva
sempre voluto una vita normale, una bella shellan nobile e
rispettata. Tutte cose che i suoi genitori gli avevano fatto capire
non avrebbe avuto mai e quando finalmente aveva capito quale sarebbe
stata la strada che voleva percorrere era andato a sbattere a muso
duro contro i suoi sentimenti e il suo cuore. Ancora incredulo aveva
finalmente capito cosa voleva dalla vita e stava ancora cercando di
rassegnarsi al suo sogno impossibile quando erano arrivati i lesser.
Quando
gli avevano iniziato a strappare le zanne gli avevano chiesto di
tradire la confraternita in cambio della sua normalità ma lui aveva
rifiutato sputando in faccia al fore-lesser.
Meglio
essere disonorato che traditore aveva pensato.
E
ancora adesso avrebbe rifatto la stessa scelta malgrado il futuro lo
terrorizzasse.
Manello
e Jane sembravano determinati ad aiutarlo, ma lui sapeva in cuor suo
che non c'era soluzione. Era diventato un reietto, un essere da
evitare e nessuna femmina gli avrebbe ceduto il suo sangue così come
era impossibile che Wrath ignorasse l'Antica Legge. Il suo trono
sarebbe vacillato e lui non voleva essere il responsabile della
caduta del re. Ecco il motivo per il quale appena le forze fossero
tornate a sufficienza se ne sarebbe andato per la sua strada.
Ma
quella visita inaspettata lo spaventò ancora di più. Come poteva
essere? Lui era diventato un morsit, un
reietto da evitare!
Qhuinn
guardò la giovane entrare nella stanza. Era vestita in jeans e
maglietta e teneva i lunghi capelli raccolti in una semplice coda.
“Ciao
Qhuinn come stai?” gli chiese avvicinandosi intimidita e
imbarazzata
Lui
avrebbe volentieri risposto bene, grazie, adesso smamma, ma
le parole scortesi si rifiutarono di uscirgli dalla bocca.
L'aveva
sempre ammirata anche se essendo la shellan di un guerriero
aveva badato bene a non esternare mai l'ammirazione che provava. Un
vampiro innamorato può diventare pericoloso se pensa che la sua
compagna possa essere insidiata da qualcun' altro. E il soggetto in
questione era molto, ma molto pericoloso.
Eppure
lei sembrava così fragile, anche se aveva dimostrato di avere un
carattere forte e indipendente.
Solo
lei infatti era stata in grado di tenere a bada la Bestia di Rhage.
“Ciao
Mary” la salutò Jane cordiale.
“Ho
saputo da Bella e Marissa quello che è successo ed ecco io... mi
chiedevo... se posso rendermi utile” continuò sfoggiando un
sorriso radioso e un pochino timido.
Manny
e Jane la guardarono stupiti mentre Qhuinn iniziò a scuotere la
testa spaventato “Oh no, Mary. Non pensarci nemmeno. E' proibito.
Wrath ci ucciderà e se non lo farà lui, Rhage verrà a staccarmi al
testa. Anche se la cosa potrebbe non dispiacermi... insomma è da
pazzi.” concluse abbandonandosi nel letto troppo stanco per
discutere ancora.
Come
diavolo pensava di poterlo nutrire? Insomma Rhage avrebbe ucciso
entrambi senza contare che avrebbero messo Wrath nei guai. Un Morsit
nutrito da una femmina ospite nella casa del re?
Insomma
era infrangere ogni regola.
Già
così Wrath stava rischiando a permettergli di guarire lì da loro ma
addirittura nutrirlo... e per di più con la shellan di un
fratello... una vera pazzia.
“Rhage
sta dormendo. La Bestia ha fatto indigestione come al solito e poi
sono sicura che approverebbe. E Wrath... non è il mio re, così come
io non sono una vampira e quindi non soggetta alle loro leggi”
spiegò con un sorriso candido e un alzata di spalle per poi
accigliarsi “So che non sarà sufficiente Qhuinn, non è abbastanza
nutriente, ma se Zsadist è andato avanti per anni nutrendosi anche
da femmine umane... puoi farlo anche tu. Almeno giusto un po' per
riprenderti un minimo di forze.” concluse con un sorriso
imbarazzato.
Ma
se la sua voce e il modo di parlare sembravano calmi e remissivi. Lei
era determinata nel suo intento, sicura di quello che aveva deciso di
fare.
Infatti
nutrendosi da lei, che era umana, non avrebbero infranto nessuna
regola, almeno formalmente, e Qhuinn avrebbe potuto recuperare un
po' di energie.
Ma
lui scosse la testa cocciutamente. “No ” Mormorò appena
chiudendo gli occhi per allontanare la tentazione di quella vena che
scorgeva pulsare nel collo, senza contare che stava troppo male per
mettersi a discutere con lei e poi non voleva creare più casini di
quelli che già stava creando anche solo con la sua presenza
ingombrante all'interno della casa reale.
“Qhuinn
non fare lo stupido. Potessi ti avrei già nutrito io” lo rimbeccò
Jane abbracciandosi Mary raggiante “Vieni e non far caso a quello
che dice deve aver preso una botta in testa”
Lei
ridacchiò e si avvicinò tirandosi su la manica e mostrandogli il
polso.
“Ti
va bene bere dal mio polso vero? Credo che sia il posto più
indicato visto la situazione.” gli chiese gentilmente
avvicinandogli il braccio alla bocca.
Qhuinn
aprì gli occhi che si stavano chiudendo senza la sua volontà.
Scambiare quelle poche parole con i suoi guaritori e con Mary lo
avevano sfinito più di quanto volesse ammettere. Sbattendoli
furiosamente cercò di concentrarsi sulla stanza intorno a lui, di
non pensare alla fame che lo divorava.
“No,
non posso. E' una pazzia” mormorò con un sussurro stentato
voltando la testa dalla parte opposta per allontanare quella infida
tentazione.
“Qhuinn
devi bere. Sei troppo debole e hai la pressione troppo bassa. Le tue
ferite non si stanno rimarginando come dovrebbero.” lo rimproverò
Manny preoccupato dal suo rifiuto. Non era da tanto con loro ma aveva
già visto abbastanza da capire quanto fosse fondamentale nutrirsi di
sangue per loro.
“Aspetta”
disse Jane prendendo un piccolo bisturi “Fatti un taglietto, così
può succhiare il sangue senza fatica” disse a Mary.
Lei
annui e gli porse nuovamente il polso sporco di sangue sotto al naso.
L'odore
del sangue fece impazzire il vampiro dentro a Qhuinn. Aveva sete, una
sete terribile. Con un gemito crollò mormorando “Fermatemi prima
che le faccia del male, non sono sicuro di riuscirci da solo” poi
posò le labbra sul polso e iniziò a succhiare avidamente.
Il
sangue era buono anche se troppo leggero ma il vampiro non si
sarebbe fermato facilmente.
Jane
prese l'altra mano a Mary in modo da controllare le pulsazioni.
Quando
reputò che Qhuinn stava esagerando fece un segno a Manello che lo
afferrò per le spalle e lo strattonò indietro. “Adesso basta
Qhuinn” gli disse gentilmente ma con fermezza.
Lui
aprì le labbra e si leccò il sangue su di esse, poi prese il polso
e lo sigillò con la lingua “Ti ringrazio del tuo dono prezioso
Mary” le disse con riverenza abbassando gli occhi vergognoso.
“Sono
felice che tu l'abbia accettato. E adesso scusatemi ma corro da
Rhage. Appena sta meglio dovrò raccontargli quello che ho fatto e
se prova a brontolare lo prendo a pugni” aggiunge ridacchiando
all'idea e diventando rossa. Sicuramente la sua idea di rissa era
alquanto diversa da quella che si poteva intendere dalle sue parole.
Qhuinn
la guardò allontanarsi e si mise sdraiato con gli occhi chiusi
esausto.
“Lasciamolo
dormire tranquillo” sentì Jane mormorare a Manny mentre si
allontanavano assieme per non disturbarlo.
Ma
lui non stava ancora dormendo e come fu solo iniziò a piangere
sommessamente. Non solo non aveva potuto mordere il polso per
sfamarsi dovendo aspettare che lei si tagliasse, ma all'assunzione
di sangue il suo membro era rimasto floscio e inattivo. Cosa
decisamente deprimente per un maschio della sua specie. Normalmente
al nutrimento subentrava una specie di smania sessuale e se non la
soddisfaceva con qualche femmina era costretto al fai da te in bagno,
ma stavolta nulla. Non gli avevano strappato solo le zanne ma anche
il suo essere maschio.
E
in silenzio si lasciò finalmente andare allo sconforto. Nessuno
avrebbe potuto rendergli quello che aveva perso, nessuno avrebbe
fatto nuovamente di lui un maschio d'onore.
Ma
le vie sono infinite si dice e come le regole, i paletti sono fatti
per essere aggirati, basta trovare la strada giusta...
Ecco
ciò che cercavano disperatamente nell'Antica Legge Vishous, Rehv,
Wrath e Beth, un modo per scavalcare le regole per aggirare il
problema.
E
quando Tohr rientrò annunciando che forse aveva la soluzione tutti
lo guardarono speranzosi fino a che lui non aprì bocca
“Semplice
chiediamo alla Vergine Scriba di intervenire in favore di Qhuinn”.
Vishous
era il figlio, possibile che non ci avesse già pensato lui? si
domandò Tohr sentendolo scoppiare a ridere. Ma la risata di V era
fredda e rabbiosa.
Lui
conosceva sua madre fin troppo bene e quando parlò espose i suoi
pensieri con fredda determinazione “Tohr, pensi che non ci abbia
già pensato? No lei non interverrà.”
“Come
puoi affermare una cosa simile?” gli chiese Tohr scrutandolo
stupito.
“Credi
che non conosca mia madre?” gli rispose lui e nella sua voce c'era
un disgusto portato dalle tante delusioni ricevute.
“E'
vero. Lei è severa ma ha aiutato Rhage con Mary, ha perdonato No-One
dandole una seconda possibilità e ti ha riportato in vita Jane”
gli ricordò Tohr intenzionato a non mollare il suo piano.
“Giusto.
Ma ti ricordi anche il prezzo pagato?” gli rammentò lui con
disgusto “Rhage deve convivere per sempre con il suo alter-ego, e
No-One … le ha imposto l'esilio e di servire le Elette. In quanto a
Jane… bhe mi doveva un favore per come mi ha trattato... mettila
così” gli rispose scuotendo la testa.
“Ok
la legge dello Yin
e dello Yang.
Però vale la pena chiedere quale sarà l'eventuale scambio per
ottenere la grazia. Non pensi?” chiese Rehvenge interessato da
quelle notizie di cui era all'oscuro.
“Senza
contare che ultimamente è cambiata” aggiunse Beth dolcemente.
“Certo
è diventata una mammina affettuosa.” rispose ironico V “Ma vi
siete già scordati cosa mi ha fatto e cosa ha fatto a Payne?”
chiese con gli occhi che gli brillavano di rabbia. Non aveva ancora
digerito di scoprire solo adesso di avere una gemella. Una gemella
tenuta prigioniera per anni a sua insaputa.
“Non
giudicare troppo freddamente nostra madre.” la voce e la difesa di
Payne giunsero inaspettate come la sua comparsa.
“Scusate se non ho bussato. Ma stavo per farlo quando ho sentito i vostri discorsi e non ho resistito. Vishous, forse stiamo sbagliando noi. Alla fine stiamo avendo la vita che desideriamo e lei ha permesso che mi unissi con Manny” spiegò al fratello.
“Scusate se non ho bussato. Ma stavo per farlo quando ho sentito i vostri discorsi e non ho resistito. Vishous, forse stiamo sbagliando noi. Alla fine stiamo avendo la vita che desideriamo e lei ha permesso che mi unissi con Manny” spiegò al fratello.
Vishous
si voltò a guardarla scuotendo la testa poco convinto.
“Cosa
c'è Payne? Cosa devi dirci?” gli chiese Wrath grato di poter
sospendere l'argomento per qualche minuto.
“Ci
sono tutti i fratelli qua fuori. Manny è venuto a portare notizie di
Qhuinn e siamo tutti preoccupati. Mary l'ha nutrito ma sta male lo
stesso. A quest'ora le ferite dovrebbero essere rimarginate ma lui
non sta guarendo ha bisogno di sangue sostanzioso” spiegò con un
sorriso tirato.
“Cosa
ha fatto Mary?” chiese il re tirando un pugno sulla scrivania e
alzando la voce.
La
porta si aprì nuovamente e Rhage entrò dentro ancora mortalmente
pallido ma abbastanza in forma da reggersi in piedi.
“Ha
nutrito Qhuinn” confermò con un verso strozzato come se le parole gli si fossero incastrate in gola.
“E
tu...” la preoccupazione di Beth apparve sul suo viso. I vampiri
maschi erano protettivi al massimo con le proprie femmine e sapere
che la propria shellan aveva nutrito un altro avrebbe potuto
causare una lotta interna.
“L'ho
saputo solo dopo. Mi ha appena avvertito... e... ha fatto bene”
aggiunse sforzandosi di sorridere mentre il profumo del vampiro
innamorato e geloso riempiva la stanza.
“Grazie
Rhage” gli disse Beth andando ad abbracciare il bellissimo
guerriero.
“Per
un compagno questo ed altro” mormorò lui inchinandosi alla sua
regina.
“Cosa
facciamo però adesso?” chiese Payne guardando suo fratello “Forse
dovrei andare a parlare a nostra madre o dovresti andarci tu.”
disse lei guardando Vishous che si stava nervosamente rollando una
sigaretta.
“No”
intervenne Wrath “Io sono il re e tocca a me intercedere per i miei
uomini.” asserì girando la testa come per fissare i presenti, poi
continuò
“Rhage,
Tohr! Informate i fratelli di stare tranquilli e ritornate tutti nei
vostri alloggi, appena ritornerò convocherò una riunione per
informarvi.
Rehv
per cortesia vai a controllare quelle teste calde di John e Blay non
voglio che si mettano nei guai. La situazione è già abbastanza
critica così.
Vishous
continua a cercare nell'Antica Legge, se fallisco e non ottengo nulla
dovremo trovare un altra soluzione. Payne per cortesia informa
Manello e Jane di fare del loro meglio. Nessuno per ora può dare il
suo sangue a Qhuinn, ma troveremo una soluzione anche a costo di
rapire una civile se sarà necessario. Fategli sapere che malgrado
per ora sia vietato avere contatti con lui non intendiamo
abbandonarlo al suo destino anche se purtroppo al mio ritorno sarò
costretto a convocarlo e a giudicarlo per l'accaduto.”
Le
parole di Wrath risuonarono sicure e determinate. Lui era il re e i
suoi sudditi avrebbero ubbidito. Ne era convinto così come era
convinto che sarebbe riuscito ad ottenere udienza ed aiuto dalla
Vergine Scriba, in fondo quando aveva accettato di assumersi il
ruolo di re lei gli aveva promesso di aiutarlo.
Bhe
adesso aveva proprio bisogno di aiuto ed era il momento che lei
mantenesse la parola data.
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